per un giorno ho avuto 3 lavori

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una volta sistemato con la casa sono andato a caccia di un lavoro e nel giro di una settimana mi sono ritrovato ad averne 3 diversi. sembra tutto facile a sentirla così, in realtà è stata una settimana davvero dura.

nei vari social in molti dicono che ottenere un lavoro in Australia è facile, soprattutto con il mio tipo di visto che permette di lavorare in più posti e con contratti di tipo ‘casual’, il corrispettivo dei contratti a chiamata in Italia (paragone un po’ forzato ma che rende l’idea).

inizialmente ho provato a cercare lavoro su diverse piattaforme online come Seek, Indeed, Sven e, banalmente, Facebook. però senza ricevere risposte concrete.

quindi ho optato per la vecchia maniera: curriculum in mano, che qui si chiama ‘resume’ ed è un filo diverso, e via a girare la città a elemosinare un lavoro (qui i km percorsi il primo giorno di ricerca PD).

km

ho stampato due tipi di resume diversi, uno per l’hospitality (ristorazione e turismo in generale) e uno per il retail in cui ho mentito spudoratamente, ma chiunque qua ti consiglia che per trovare lavoro is all about lying, mentire sulle tue esperienze passate e arrabbattarsi in qualsiasi modo. ovviamente per quanto riguarda il primo non ho dovuto mentire, in quanto esperienza nel campo dell’hospitality ce l’ho realmente (grazie Favola), mentre chiedo scusa agli astri se in quello del retail ho scritto di aver lavorato alla Nike.

la tecnica che ho usato è molto semplice: ‘I’m an Italian guy, just arrived in Australia one week ago and I’m looking for a job. can I talk to the manager please?‘ ripetuto per almeno una buona 30ina di volta fino a quando un manager di un bar in centro mi proprone un trial per il giorno seguente. il cafè si trova in pieno centro, lungo la Flinders Street ed è tipico di Melbourne: 80 tipi di caffè diversi e brunch ogni giorno. la prova va bene e vengo assunto per il weekend. sembra poco ma grazie a questo lavoro posso permettermi l’affitto della stanza, che non è male.

nei giorni seguenti, un po’ scoraggiato perché non posso solo sopravvivere, ritento con la stessa tecnica in un’altra 20ina di posti e riesco a fissare un colloquio per un luna park vicinissimo a casa. il colloquio si svolge letteralmente sopra la ruota panoramica che gira, un’esperienza davvero unica. scesi dallo skyline, il manager mi conferma l’assunzione e mi invia i dettagli per l’onboarding via mail. siamo a 2 lavori.

la stessa sera vengo chiamato da un ristorante per un altro trial. il locale è dentro il Crown, un grosso casinò/centro commerciale, davvero posh. la prova, fortunatamente, va nel verso giusto e ottengo anche questo posto di lavoro. 

baci restaurant

uscito dalla prova, quindi, ho nelle mani 3 lavori diversi e mi ritrovo a doverne scartare 1, o addrittura 2, follia. inzialmente opto per tenermi il lavoro al bar per la fiducia che mi hanno mostrato fin da subito e quello al ristorante, in quanto i ritmi sono davvero tranquilli e il manager è un mezzo italiano che odia la mentalità italiana tanto quanto me, quindi andiamo subito d’accordo. a malincuore scrivo al luna park che non avrei completato l’onboarding (peccato, la loro divisa era davvero bella).

dato che le cose qui cambiano in fretta, alla fine del secondo servizio al ristorante, il buon Adrian (manager) mi propone 5/7 giorni e decido di lasciare anche il lavoro al bar, così da potermi concentrare solo su quello (e vivere). mi viene anche proposto di fare ogni tanto un turno notturno (8pm-6am) in quanto il ristorante, essendo in un casinò, è aperto 24/7. ovviamente accetto e se fate un giro su internet, cercando la paga australiana per i turni notturni, mi potete capire. e senza nulla togliere ad altri posti, questa è la vista con cui mangio durante la mia pausa.

work break

la foto principale dell’articolo non è messa a caso. in questa città sì, è facile trovare lavoro, ma non bisogna pensare che cada dal cielo. la competizione è alta, sei solo un numero sostituibile da un giorno all’altro. le mie ginocchia e la mia schiena risentono ancora oggi di tutti i km percorsi, per non parlare della mia salute mentale dopo tutti i no ricevuti.

chi dice che le cose possono cambiare da un giorno all’altro e che non bisogna mollare un cm ha ragione. pensate che il resume consegnato al ristorante in cui lavoro attulmente non era nei miei piani. stavo tornando a casa incazzato come una iena, per poi pensare ‘ancora questo e me ne vado a fanculo a casa’.

grazie se hai letto fino a qui e se ti va, lascia un commento! a presto 🙂

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Claudio
Claudio
1 mese fa

Bravo Marco seleziona il più possibile i vari lavori e concentrati su quello che ti dà più possibilità nel proseguo della tua esperienza lavorativa.

Rocco
Rocco
1 mese fa

il tuo CAP fa il tifo per te
il colo ❤️

muratz
muratz
1 mese fa

Keep grinding toro❤️

Emanuele
Emanuele
1 mese fa

Bravo Marcolino!!! 💫

ilpiane
ilpiane
1 mese fa

ti meriti tutto🤍