a luglio 2024 decido di licenziarmi. il motivo che mi ha portato a questa decisione lo affronterò più avanti in questo blog, perché comprende argomenti che coinvolgono la mia generazione e di cui mi piacerebbe parlare, ma andiamo oltre.

nella mia testa c’erano 2 opzioni: riprendere a studiare o trovare un altro lavoro a condizioni simili del precedente. fino a un momento particolare in cui le opzioni sono diventate 3, o meglio, una sola.

dopo esser stato bombardato su instagram e tiktok di video inerenti all’Australia, decido di approfondire. chi mi conosce bene (i 4 gatti che leggono questo blog, spero) sa che nella mia testa c’è spazio per tante cose che, invetabilmente, si perdono. una sera in particolare, per paura proprio di non perdere quelle idee, decido di usare le buone vecchie maniere e di usare carta e penna, per avere un numero visibile e concreto (se scrivi le cose nelle note stai procrastinando digitalmente, sappilo).

per la prima volta i miei occhi visualizzano un numero preciso, che racchiude spese come biglietto aereo, visto e alloggio. in quel momento ricordo di aver aperto l’applicazione della banca sul telefono e di aver pensato ‘è fattibile’.

entrerò sicuramente nel design del mio viaggio (questa frase la direbbe troppo il mio amico matti) con un articolo dedicato, per il momento ci tengo a sottolineare a chiunque legga che la cifra, seppur considerevole, è molto più bassa di quel che credevo e di quel che credo crediate (dovevo fare il rapper). 

nei giorni seguenti decido di comunicare alla mia famiglia la mia scelta e di iniziare tutte le pratiche burocratiche necessarie, fino al giorno in cui ottengo il visto e divento ufficialmente un quasi immigrato, senza quasi dal 20 novembre 2024, giorno del mio arrivo a Melbourne.

questa pappina per dirvi che la decisione di aprire questo blog nasce da molteplici fattori, come la volontà di applicare i miei studi a un progetto senza scadenze e limitazioni, che possa permettermi di espirmere ciò che vivo e, soprattutto, penso. per questo motivo sarà, come piace definirlo a me, un flusso di pensieri digitale (grazie prof Rocci <3); non seguirò strategie o piani editoriali, che lascio volentieri ai linkediniani, e nemmeno sono interessato a punteggiature e regole simili. ma questa è principlamente pigrizia. mi auguro che tutti/e possiate concentrarvi solo sul contenuto, il vero protagonista di una comunicazione efficace.

questo diario digitale mi aiutà a raccontare la mia esperienza down under, partendo da Melbourne, città da cui ho scelto di partire per la sua cultura e per gli stimoli creativi che emana. chiamale, se vuoi, quelle vibes lì” per citare il buon Alino Diamanti.

grazie se hai letto fino a qui e se ti va, lascia un commento! a presto 🙂

ps. quando scrivo tra parentesi immaginate io che mentre scrivo mi commento da solo. ma non è l’unico problema che ho, tranquilli.